Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, così come i criteri per valutarlo, tra cui si annoverano sempre di più
benessere, soddisfazione e risultati. Ha ancora senso, quindi, affidarsi esclusivamente alle metriche tradizionali di performance?
MAIZE, azienda di JAKALA attiva nel design strategico, affronta questa domanda con la sua ultima ricerca,
Measuring Work Beyond Productivity: A Fresh View on Motivation, Performance, and More.
Secondo il
Gallup's State of the Global Workplace 2024, l’Europa è tra le regioni più felici al mondo, ma registra il livello più basso di engagement lavorativo:
solo il 13% dei dipendenti europei si sente coinvolto nel proprio lavoro,
percentuale che scende all’8% in Italia e al 7% in Francia. Questo paradosso evidenzia come, nonostante un’elevata qualità della vita percepita, stress, solitudine e insoddisfazione siano sempre più diffusi.
Non è un fenomeno recente. Già nel 2005, l’economista Alan Krueger segnalava il calo della soddisfazione lavorativa in Europa. Oggi, il malessere non è più legato solo a salario o condizioni di lavoro, ma a fattori più profondi come la percezione di avere uno scopo, la realizzazione personale e la crescita professionale.
Alcuni highlight dal report di MAIZE
MAIZE ha intervistato 2.000 dipendenti in cinque paesi europei (Italia, Francia, Danimarca, Germania, Spagna), operanti in oltre dieci settori e in aziende di diverse dimensioni. I dati raccolti offrono spunti concreti su come le persone vorrebbero essere valutate e su quali parametri le aziende dovrebbero considerare per misurare il successo organizzativo.
- Il valore delle performance review: il 38% di chi le sperimenta non ne percepisce l’utilità. Di questi, il 42% proviene da aziende con oltre 500 dipendenti.
- Valutazione tra colleghi: solo il 12% dei lavoratori europei è valutato anche dai colleghi di pari grado, ma chi sperimenta questa tipologia di valutazione la considera più efficace rispetto a quella di manager e supervisori.
- Motivazione e soddisfazione: il 56,6% dei lavoratori sa di essere motivato quando trova soddisfazione nello svolgimento delle proprie mansioni, il 30,7% quando sperimenta la collaborazione tra colleghi e il 33,9% quando è capace di mantenere alta la concentrazione.
- Nuove metriche di valutazione: il 52% dei lavoratori ritiene che le aziende dovrebbero misurare le performance non solo con la produttività, ma anche attraverso il benessere e la percezione positiva delle persone interne all’organizzazione. Il 39% suggerisce di considerare anche la reputazione esterna (per esempio di clienti o supervisori), mentre l’11% evidenzia il valore dell’impegno etico e sociale dell’azienda.
Un nuovo approccio alla misurazione del lavoro
Oltre ai dati quantitativi, il report esplora variabili come motivazione, reward e soddisfazione attraverso approfondimenti dal mondo delle risorse umane e testimonianze dirette dei lavoratori, sottolineando un punto cruciale: il futuro della produttività deve mettere al centro le persone, non solo i risultati. Le aziende devono ridefinire il concetto di performance, partendo dall’ascolto di ciò che accade nei luoghi di lavoro.
Gioia Ferrario, COO e Global CHRO di JAKALA, commenta così il lancio del report:
Il valore del lavoro non si misura solo in termini di produttività, così come il benessere delle persone non può dipendere esclusivamente da incentivi economici. In JAKALA, crediamo in un approccio diverso, in cui il reward è personalizzato perché ognuno ha leve motivazionali uniche. Guardiamo oltre i risultati di business, riconoscendo il valore delle competenze, della leadership e della capacità di ispirare e creare relazioni. Perché il lavoro non è solo un insieme di task, ma una parte fondamentale della vita di ognuno di noi.
